CONTURSI TERME (SA)
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Le origini di Contursi Terme sono state lungamente discusse da vari storici. Più di qualcuno, basandosi sull’autorità di Plinio il vecchio, ha ritenuto che Contursi potesse identificarsi con Ursentum, cioè la sede degli Ursentini, i quali, assieme ad altri popoli costituiva la nazione dei Lucani. Ma tale ipotesi veniva smentita dallo stesso Plinio.
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Il Filomarino, basandosi sugli storici Strafforello e Rivelli, ed in particolare alle ricerche etimologiche di quest’ultimo, fa risalire le origini di Contursi alla fine del IV secolo d.C., ad opera degli abitanti di Saginara, cittadina scomparsa, un tempo nelle località omonime di Campagna e Contursi, posta sul rilievo di fronte alla confluenza del Tanagro con il Sele e distrutta dai Goti di Alarico fra il 395 ed il 400 d.C.[]
Nel XIV secolo Contursi apparteneva ai Sanseverino, baroni del Cilento, sino a che, nell’anno Luigi II d’Angiò Durazzo, gliela espropriò, donandola agli Origlia. Il borgo tornò al potente Antonio Sanseverino nel 1448, rimanendo al casato sino all’inizio del vicereame. Indi il patrizio napoletano Giovanni Sebastiano Rizzo divenne barone di Contursi e di Postiglione (Assenso del 1507[non chiaro]). Da questi passò al figlio Michele, a cui Carlo V del Romano Impero tolse tutti i possedimenti feudali, per punizione della sua ribellione durante la conquista del Regno sotto Odet de Foix, conte di Lautrec e Comminges. Contursi e Postiglione passarono al conte Girolamo Morone, sino alla riabilitazione del Rizzo (1529). L’unica figlia sopravvissutagli sposò un Caracciolo del ramo di Martina, al quale trasmise post mortem il feudo. Contursi passò poi di mano in mano per compravendite feudali: dai Bernalli ai Pepe, ai Ludovisi ed ai Parisani Bonanno, sino ai Pisani di Tolentino, marchesi di Caggiano.
Dal 1811 al 1860 è stato capoluogo dell’omonimo circondario, appartenente al Distretto di Campagna del Regno delle Due Sicilie.
Dal 1860 al 1927, durante il Regno d’Italia, è stato capoluogo dell’omonimo mandamento appartenente al Circondario di Campagna.
Monumenti e luoghi d’interesse
Il centro storico del paese del paese delle terme conserva ancora uno dei suoi antichi ingressi. Al culmine di una scala dalla quale prende il nome, la porta detta della “Scala longa” è uno dei più suggestivi del piccolo borgo. Addossata a una struttura architettonica a forma di torre, fa da elemento di congiunzione fra la zona della chiesa del Carmine e la parte bassa del paese. Tracce dell’antica dimora dei signori del luogo sono visibili nella facciata di palazzo Mirra. Con il suo importante portale che si apre su murature ancora robuste.
Architetture di culto
- Bambino Gesù fu inizialmente edificata per la devozione di San Giovanni e Santa Lucia. Nel 1600, a seguito di alcuni lavori di ristrutturazione, l’arciprete Paradiso consacrò la Chiesa del Bambino Gesù, dopo aver fatto arrivare da Napoli una statuetta che lo raffigurava, di fattura pregevole, sia nelle proporzioni anatomiche che per le vesti ricamate con filo d’oro. All’interno si trovano le statue di Santa Maria Immacolata Concezione e Santa Maria Addolorata. Di pregevole fattura anche il magnifico organo settecentesco intagliato.
- Santa Maria delle Grazie originariamente di dimensioni più piccole, fu successivamente ampliata. Nel 1656, al suo interno, fu costruito un altare dedicato a Santa Filomena Martire, in ringraziamento dei suoi tanti miracoli, avvenuti, come narra la tradizione, durante i giorni della peste.
- Santa Maria degli Angeli estremamente arduo individuare la data di costruzione della chiesa, ma di certo essa è precedente all’840. In una bolla dell’Arcivescovo Grati datata 14 agosto 1486, sullo scritto introduttivo agli antichi legati viene ribadito con chiarezza: la Chiesa di Contursi prima sotto il nome di S. Maria Indi con l’aggiunta di Santa Maria Maggiore e finalmente di S. Maria degli Angeli. Con tempo divenne il punto di riferimento e presto dovette conquistare il primato tra le chiese del paese. Nei secoli è stata sottoposta a numerosi rifacimenti.
Chiesa Bambino Gesù.
- ‘Maria S.S. del Carmine probabilmente fu costruita su una vecchia Chiesa dedicata al patrono della città, il Vescovo San Donato, dienuta monastero dei padri Carmelitani soppressa poi nel 1652 con la Bolla Pontificia. Il 16 ottobre 1873, il Municipio di Contursi affidò al Clero tutti gli averi della chiesa, con l’obbligo di mantenere tutti gli arredi sacri (Foto Chiesa Madonna del Carmine).
- Santa Sofia fu edificata nel 1338 originariamente dedicata alla santa, è nei primi giorni di giugno meta di centinaia di fedeli che si recano per la “tredicina” una tradizione legata al culto di Sant’Antonio.
- San Vito consacrata al culto di San Vito il 12 febbraio 1714,fu edificata su uno spiazzo fuori dell’abitato per favorire il rito di un antico culto dei pastori, legato alla devozione di San Vito: dopo la Messa, i fedeli compiono tre giri attorno alla Cappella esprimendo un desiderio. Usanza che si rifà ai “turni” che i pastori facevano col gregge attorno alla chiesa, l’animale che vi entrava diventava proprietà del Santo.
- Madonna della Scalella in onore della secolare venerabilità di Santa Maria della Scala, situata alla periferia del vecchio centro abitato.
- San Donato costituita con assenso regio di Ferdinando IV di Borbone del 27 aprile 1816, è situata in un locale della chiesa Santa Maria degli Angeli.
- S. Antonio al Ponte situata sulla sponda destra del fiume Sele in loc. ponte Mefita, La lapide posta all’esterno riporta la seguente dedica: “A S. Antonio di Padova nel 1879 si consacra questa cappella a devozione del popolo e di Onofrio Parisi iniziatore per visione avutane a volte il figlio Francesco memore P. 13 giugno 1895″. Ancora oggi il 13 giugno si porta in processione la statua del santo dal centro del paese lungo una via molto caratteristica detta dei “ghiai” mentre antichi canti liturgici si elevano nell’aria assieme al suono delle zampogne.
Architetture civili
Acquedotto Romano.
- Palazzo Arnone costruito nel Quattrocento in pietra calcare che fu acquistato dal Comune nella seconda metà dell’Ottocento.
- Villa Secentesca appartenuta alla famiglia Pagnani.
- Palazzo Viola in cui l’originale struttura in legno del portone è ancora visibile.
- Villa Marolda la sua fama è dovuta al fatto che accolse nel 1937 il Principe Umberto di Savoia, all’interno la costruzione abbonda di archi, colonne caratteristiche lungo le scale e soprattutto al primo piano si può notare la struttura a volta del soffitto a copertura delle stanze, che ci richiama lo stile barocco.
- Palazzo Taglianetti e Palazzo Venditti quest’ultimo ha ospitato di volta in volta la sede comunale, la scuola media, l’istituto Tecnico Commerciale.
Architetture militari
- Castello Rosapepe venne edificato nell’839 dal Conte Orso per difendersi dalle continue scorribande dei normanni, in una posizione che domina la piazza centrale del paese. Nel 1675 divenne proprietà della famiglia Parisano che lo tenne fino al 1807 fino a quando non divenne proprietà della famiglia Rosapepe.
Altro
Monumento ai Caduti fu costruito dopo la prima guerra mondiale alla memoria dei tanti contursani morti per la patria.